Tuesday, August 22, 2006


Metto sul post di oggi un altro breve racconto che ho scritto circa un anno fa per un concorso letterario a cui però non ho mai partecipato perchè quando andai per spedirlo, era già scaduto da tipo una settimana...buona lettura!

Aldebaran:*

«E’ l’esplosione della mia coscienza, che nella sua espansione tocca le parti più lontane di questa parte di universo, e mentre si ritira acquisce volontà.
Da materia sono diventata vita, non più un agglomerato di corpi vorticanti, ma puro pensiero pensante: l’Io di me che si è fatto pensiero.
Mi chiamano dea e forse lo sono davvero, ma in questa parte di mondo dove mi trovo non ci sono paradiso nè inferno, non ci sono fedeli da punire, nessun gregge smarrito da riportare indietro...solo Io; la mia luce si irradia dal mio corpo in maniera strana, portata attraverso lo spazio e la dimensione, dal tempo.
Sospesa in questo vuoto esistente, io sono.
Sono l’unica ad aver appreso che il pensiero è la prima e la più
antica forma di libertà.
Lontane, le mie sorelle giacciono come morte, di loro nemmeno una si sottrarrà al processo delle cose, io invece che ho imparato ad ascoltare il silenzio del mio moto e il rumoroso suono della mia luminosità di
là della massa, cangiante ma contenuta in una sferica perfezione; io
che posso sentire la voce lontana di quanti, muti e assorti, mi contemplano e mi elogiano pur senza conoscermi, io sopravvivo a tutto questo.
Dentro di me ho provato come ci fosse qualcosa, sono stata feto e partoriente allo stesso tempo, e la coscienza che cresceva in me eone dopo eone, sviluppandosi sino quasi a pulsare di vita propria e mia,
ha steso i suoi limiti vibrando di brillante intensità e mi ha
riempita
di sè, donandomi nuova vita.
Ho concepito me stessa.
La nascita di un dio.
Il primo vagito, antico come le memorie che mi porto dentro è stato l’affermazione della mia esistenza, ego fûi; nel silenzio della soddisfazione che nascermi mi aveva dato, dove mi sono sentita ringraziare di essere, dove ho partorito che tutto è reale e razionale, che tutto ero Io, l’Io che è in questo momento.
Le galassie attorno si sono voltate, scansate al mio passaggio, mostrandomi il limite dell’Assoluto un limite che non esiste. Eppure non ero lontana da dove ero nell’attimo prima, perchè io ero e sono dappertutto: conoscevo ogni remoto atomo che mi ricomprendeva, ho vissuto e vivo mille vite contemporaneamente in tutti i luoghi, dalla semplice forma di vita a quella più complessa e ogni attimo, se lo voglio, posso sentire all’unisono i loro dolori, le loro gioie; le
loro vite e le loro morti e le loro rinascite.
Io stessa nasco e muoio sempre nello stesso istante, la mia luce si consuma, la mia massa si comprime e si spegne, per esplodere nello stesso istante, ridandomi più calore di prima.
Io sono puro essere.
Non sono Materia, non sono Spirito, eppure racchiudo in me tutto di entrambi: una nozione completa di ogni cosa, che continua ad espandersi e a restringersi sono voi, sono ogni cosa...»


Dalla relazione elaborata in contemporanea
dai satelliti di ogni sistema solare,
puntati verso
la Costellazione del Toro,
non molto tempo fa...

*la stella più luminosa della Costellazione del Toro

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